Intervista col Presidente Dreidels

Intervista con la redazione de La Gazzetta del Globulo

Dreidels, è proprio convinto di continuare con questo nome? Non è un fardello troppo pesante raccogliere l’eredità del primo Dreidel 2007-2008?

In realtà Dreidel e Dreidels non sono entità distinte, ma tappe successive dell’evoluzione di un giocatore che di anno in anno migliora e cambia pelle. Nonostante Dreidels abbia segnato meno goals del predecessore, e per questo attaccato ferocemente dalla stampa internazionale, è risultato nettamente superiore per quanto riguarda la qualità di gioco. Se le teorie di Darwin non giocano brutti scherzi, la prossima stagione vedrete un ulteriore passo avanti nell’evoluzione di Dreidel, che lascerà a bocca aperta anche i più scettici.

Qual è stato il momento (partita, gol, azione ..decida lei) più esaltante da quando gioca con i Globuli?

In assoluto? Il gol segnato da Arrais nella prima partita vinta dai globuli in assoluto, contro La Barona, in trasferta. Un’esplosione di gioia da parte di tutti quanti, perché quel goal e quella vittoria (suggellata poi dal raddoppio di Fontana Rava) rappresentavano il coronamento di un sogno: creare dal nulla una squadra di calcio e vincere soffrendo contro una “grande”. Indimenticabile.

E quello più triste?

Senza ombra di dubbio la sconfitta contro la Dinamo Libia, nella partita più importante della stagione. Dreidels non è mai entrato in partita e non ha offerto il minimo ostacolo alle incursioni avversarie. Una serata da dimenticare per Dreidels e per tutti i globuli

Dopo la prima gara del 2007 contro La Commenda, persa 1-4, cosa ha pensato?

“Però!!! E non abbiamo nemmeno giocato male!”

E dopo aver perso il campionato all’ultima giornata con la Dinamo Libia?

“Bisogna seriamente rimboccarsi le maniche!”

Se tornasse indietro cosa farebbe o non farebbe per cambiare il risultato di quella partita?

Non saprei, forse che era meglio stare in panchina dall’inizio, o forse che era meglio andare contro le indicazioni del mister e scambiarmi con pupino, andare io al centro e lui in fascia. E’ molto più veloce di me e avrebbe retto meglio il confronto con il loro miglior giocatore.

Cristiano Ronaldo ha dichiarato: “Tra tutti i palloni  che ho usato, quello di sicuro con cui mi sono trovato meglio è quello che ho rubato alla Calvairate, il DR9 (Dreidel9, n.d.r.)”. E’ d’accordo? Qual è il segreto di questo magico pallone?

Anzitutto il pallone è D9, marchio registrato, e non DR9, che è invece una squallida imitazione che si vede in vendita sulle bancarelle delle più prestigiose piazze del mondo. Il D9 è u pallone magico perché viene scelto con cura nel negozio, viene valutata la sfericità, il colore, il grado di morbidezza. In seguito vengono prelevati dei campioni di tessuto della parte più esterna, per testarne la purezza della struttura chimica. Al termine di queste valutazioni solo il 9% dei palloni riesce a fregiarsi del marchio D9.

Ricordate: non tutti i palloni possono essere D9, ma il D9 può nascondersi anche dietro un pallone qualunque.

Il suo riscaldamento pre-partita inizia con dei tiri in porta, prosegue con dei tiri in porta, e si conclude con dei tiri in porta. Come mai durante la partita non tira mai in porta?

I motivi sono principalmente due: non vengo mai servito nella maniera giusta (ovverosia da solo senza avversari attorno e possibilmente dentro l’area di rigore, però non quella piccola perché è fin troppo vicina alla linea di porta), e perché in partita capita di calciare in corsa, mentre io nel riscaldamento tiro quasi sempre da fermo. Non per niente detengo il record di gol su calcio di punizione (100%), traguardo che non avrei mai raggiunto se nel riscaldamento corressi e facessi stretching. Il prossimo anno spero di riuscire, nella fase di riscaldamento, a calciare in porta simulando un abbozzo di corsa, se poi mi passeranno anche la palla vedrete che risultati!

Attaccante, centrocampista, a volte anche difensore. Ma qual è il suo vero ruolo?

La risposta è nella domanda stessa, chi non ha un ruolo fisso in realtà è buono solo a stare in panchina. Ma visto che sono anche presidente e pago le quato come gli altri, ho diritto di giocare e fare i miei danni. I danni maggiori li faccio come difensore, non ho velocità per seguire gli avversari e non ho il tempismo per fare entrate sicure. Quello dell’attaccante è il ruolo che mi diverte di più, lo scorso anno il mio compito era quello di fare le sponde e far salire un pelo la squadra, e qualche volta ci sono anche riuscito. Quest’anno sono calato fisicamente e non sono più riuscito a fare neanche quel poco che facevo prima.

Nel centrocampo a 5 stavo piano piano abituandomi a fare il centrale-destro, ruolo che spero di poter sviluppare il prossimo anno. 

In cosa devono migliorare i Globuli principalmente?

La cosa principale, dal mio punto di vista, è tornare umili come i primi tempi, in cui tutti davano il massimo in giocate semplici e sicure. Niente tacchi, niente lanci lunghi alla materazzi, niente tentativi di dribbling in serie. Dobbiamo impegnarci a correre per smarcarci e permettere al compagno più vicino di avere sempre l’opportunità di fare un passaggio sicuro, dobbiamo farci violenza e tentare un possesso palla, anche se questo vorrà dire prendere gol a carriolate. Dobbiamo migliorare rispetto all’anno scorso, questo vuol dire iniziare a giocare a calcio.

Lei è un grande sostenitore degli allenamenti. Ci spieghi l’importanza che rivestono e se insisterà anche quest’anno per riproporli.

C’è stato un periodo in cui ho sperato che si riuscisse a creare un gruppo per gli allenamenti di almeno 10 persone. Ora il mio obiettivo si è nettamente ridimensionato e consiste nell’allenare almeno me stesso, un paio di volte alla settimana. Io penso di rappresentare il calciatore amatoriale medio: goffo nei movimenti, lento nel controllo della palla, scarso nel passaggio e con poca visione di gioco. Però non mi demoralizzo, perché penso che possano esserci margini di miglioramento. Può migliorare la condizione atletica e può migliorare la confidenza con la palla, e l’allenamento, per riuscirci, è essenziale. Quest’anno non diventerò matto per trovare il campo e la gente, mi organizzerò da solo e cercherò di coinvolgere chi ne avesse voglia.

Diciamoci la verità, quante volte ha pensato di esonerare Frap?

Per scherzo mille volte, seriamente mai. È un professionista senza pari e sicuramente la persona giusta per condurre questa moderna Armata Brancaleone. Certo se ci capisse qualcosa di calcio sarebbe anche meglio.

Quanto resisterà la Globulafra?

L’olezzo che si sprigiona negli spogliatoi ad ogni gara è qualcosa di terrificante, e se la nostra dirigente è riuscita a resistere fino ad ora penso che lo farà a lungo.

Cosa si aspetta dalla prossima stagione? Che futuro immagina per i Globuli?

La prossima stagione sarà difficilissima, perché dovremo cercare di migliorarci ed al contempo ripeterci, ma ci siamo rinforzati e penso che avremo grandi soddisfazioni.

Un messaggio per Frap.

Frap, devi incazzarti con la gente, dire ad ogni giocatore cosa ti aspetti che faccia nella partita ed incazzarti se vedi che non ti segue. Devi essere presente costantemente, incoraggiante e motivante,  devi anche dare un feedback ai giocatori quando escono o hanno finito la partita in modo che sappiano se hanno fatto bene o hanno fatto male, e, se hanno fatto male, come migliorare. La squadra deve diventare una tua creatura in modo che tu possa capire in ogni istante se le cose girano o meno per il verso giusto!

Ah dimenticavo….sei esonerato!

Hahahahaha!!

Buone vacanze Mister!!!