Giocatore bompiani tascabile, risulta accomunato ad un grande personaggio letterario: il celebre capro espiatorio Benjamin Malaussene di Daniel Pennac. Quando c’è un calcio di rigore fischiato contro i Globuli, all’80% la colpa è del numero 46. Operato chirurgicamente dalla Polis nella Coppa Primavera 2009 con un intervento al naso, si ripresenta in campo a bordo di uno scooter. Padre, forse, di un bambino, Edoardo detto Edo’o, e di Alice detta ELLice, dedica ogni suo gol alla progenie, ormai nauseata da cotanto amore simil-paterno. Condivide con Grosso un primato: non essere mai arrivato sul fondo per fare un cross. A questo, si aggiunge la somiglianza con Gresko: non essere mai riuscito a fare un cross. Inseguito dalle donne per le sue posizioni in ambito amoroso (celebre la scena cult di “9 settimane a L” a lui ispirato), rimane comunque fedele alla causa globulare. Resta il più anziano del gruppo, anche se per le battute che spara sembra uscito dalla prima media. Avvocato di grido nel tempo libero, non riesce mai però a impostare un’efficace difesa.
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